La cerimonia di consegna del Premio si è svolta il giorno 8 aprile 2022 presso la Casa dell’Architettura a Roma

Roma, 04 Aprile 2022

COMUNICATO STAMPA
IL PIRANESI PRIX DE ROME ALLA CARRIERA 2022 ASSEGNATO A PAOLO PORTOGHESI E FRANCO PURINI

Il Comitato Scientifico del Piranesi Prix de Rome, in collaborazione con L’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della provincia di Roma e provincia hanno indicato i professori emeriti Paolo Portoghesi e Franco Purini per l’assegnazione del Piranesi Prix de Rome alla Carriera, Edizione 2022.
I due architetti ritireranno insieme il prestigioso riconoscimento all’alta formazione classica in architettura, Venerdì 8 Aprile 2022 alla Casa dell’Architettura – Acquario Romano di Roma, dove offriranno una lectio magistralis nella quale ripercorreranno i momenti salienti della loro carriera accademica e professionale.
Lo annunciano congiuntamente il Presidente Emerito dell’Accademia Adrianea, Prof Romolo Martemucci, il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Alessandro Panci, il Direttore del Piranesi Prix de Rome, Prof Luca Basso Peressut e il Prof Pier Federico Caliari, Presidente e Direttore dell’Accademia Adrianea, dopo ampio dibattito sulle candidature – avviato già dal mese di giugno del 2020 – con gli altri membri del Comitato Scientifico, i professori Emilio Faroldi, Pro Rettore Delegato del Politecnico di Milano e Luca Ribichini, Presidente della Commissione Cultura della Casa dell’Architettura.
Alla cerimonia di consegna del Premio, parteciperanno inoltre Francesco Aymonino, Vice Presidente Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia; Orazio Carpenzano, Preside Scuola di Architettura Sapienza Università di Roma, Paolo Mellano, Direttore Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e Presidente CUIA – Conferenza Universitaria Italiana dei direttori/presidi delle scuole di Architettura, Federica Visconti e Renato Capozzi del DIARC Università degli Studi di Napoli.
La particolarità di questa edizione del Piranesi Prix de Rome alla Carriera, alto riconoscimento alla Cultura Classica in architettura è che per la prima volta dal 2010 ad oggi, il Premio viene assegnato a due eminenti figure dell’architettura italiana e internazionale con l’assunzione di una formula indita nelle prolusioni, che saranno pronunciate reciprocamente: Paolo Portoghesi presenterà Franco Purini e Franco Purini presenterà Paolo Portoghesi. Una modalità originale che anticipa le due lectiones magistrales pronunciate da ciascuno come narrazione della propria esperienza dentro l’architettura.
Le ragioni del doppio premio in parallelo risiedono in una riflessione – nata e sviluppatasi all’interno del gruppo promotore – che riconosce ai due premiandi un ruolo decisivo nell’esperienza del pensiero architettonico italiano. Paolo Portoghesi (2 Novembre 1921) e Franco Purini (9 Novembre 1941) rappresentano infatti, pur nelle peculiarità di due architetti diversi per atteggiamento formale e stilistico, due fuochi di una sola traiettoria culturale che ha profondamente segnato il dibattito e la riflessione critica e progettuale dell’architettura degli ultimi cinquant’anni. Una traiettoria che si sviluppa nella lunga durata e che disegna i tratti dell’architettura italiana come altra rispetto al percorso della seconda modernità. Altra e profondamente identitaria, con la storia come ineludibile sponda di ogni ragionamento sul progetto e sulla sua forma. I due architetti si pongono quindi come pietre miliari di inizio e fine del grande discours architectural di quella genealogia di maestri italiani che hanno tracciato le linee di sviluppo del pensiero, della letteratura critica e del modo di intendere la scuola, intesa come luogo della “sublime ricapitolazione” dei temi peculiari di una intera epoca. Quando Paolo Portoghesi nel 1980 si impone sulla scena italiana come deus ex machina e allo stesso tempo prim’attore della spinta postmodernista, Franco Purini ne raccoglie la sollecitazione assieme a tutta la carica ideale ad essa sottesa che era, in fondo, rivoluzionaria per quello che intendeva raggiungere, cioè l’emancipazione dal razionalismo e dal funzionalismo ingenuo, e dagli slogans della modernità; emancipazione propria di un nocciolo culturale volto a riformare la percezione dell’architettura rispetto ai temi dell’essere nel mondo e della partecipazione ad una comunità linguistica in evoluzione attraverso il coinvolgimento di altri saperi, in particolare della filosofia del linguaggio, della semiologia delle arti e dell’estetica. Tre generazioni di architetti letterati, progettisti e uomini di cultura sono contenute tra i due terminali umanistici rappresentati dai due maestri, Paolo Portoghesi e Franco Purini.

MOTIVAZIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO

Le ragioni del doppio premio assegnato in parallelo risiedono in una riflessione che riconosce ai due premiandi un ruolo decisivo nell’esperienza del pensiero architettonico italiano. Paolo Portoghesi (2 Novembre 1921) e Franco Purini (9 Novembre 1941) rappresentano infatti, pur nelle peculiarità di due architetti diversi per atteggiamento formale e stilistico, due fuochi di una sola traiettoria culturale che ha profondamente segnato il dibattito e la riflessione critica e progettuale dell’architettura degli ultimi cinquant’anni. Una traiettoria che si sviluppa nella lunga durata e che disegna i tratti dell’architettura italiana come altra rispetto al percorso della seconda modernità. Altra e profondamente identitaria, con la storia come ineludibile sponda di ogni ragionamento sul progetto e sulla sua forma. I due architetti si pongono quindi come pietre miliari di inizio e fine del grande discours architectural di quella genealogia di maestri italiani che hanno tracciato le linee di sviluppo del pensiero, della letteratura critica e del modo di intendere la scuola, intesa come luogo della “sublime ricapitolazione” dei temi peculiari di una intera epoca, ovvero con tutta la carica ideale ad essa sottesa che è stata, in fondo, rivoluzionaria per quello che intendeva raggiungere, cioè l’emancipazione dal razionalismo e dal funzionalismo ingenuo e dagli slogans della modernità; in sintesi, l’emancipazione propria di un nocciolo culturale volto a riformare la percezione dell’architettura rispetto ai temi dell’essere nel mondo e della partecipazione ad una comunità linguistica in evoluzione attraverso il coinvolgimento di altri saperi, in particolare della filosofia del linguaggio, della semiologia delle arti e dell’estetica. Tre generazioni di architetti letterati, progettisti e uomini di cultura sono contenute tra i due terminali umanistici rappresentati dai maestri Paolo Portoghesi e Franco Purini.

Pier Federico Caliari a nome del Comitato Scientifico del Piranesi Prix de Rome

IL PROGRAMMA

Ore 15.00
Registrazione CHECK IN dei partecipanti

Modera
Pierluigi PANZA
Corriere della Sera

Ore 15.30
Saluti
Francesco AYMONINO
Vice Presidente Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia
Luca RIBICHINI
Presidente della Commissione Cultura
Casa dell’Architettura OAR
Romolo MARTEMUCCI
Presidente emerito Accademia Adrianea
Orazio CARPENZANO
Preside Scuola di Architettura Sapienza Università di Roma
Emilio FAROLDI
Prorettore Delegato
Politecnico di Milano
Paolo MELLANO
Direttore Dipartimento di Architettura e Design
Politecnico di Torino
Federica VISCONTI e
Renato CAPOZZI
Diarc Università degli Studi di Napoli

 

Ore 15:45
Il Piranesi Prix de Rome: storia e albo d’oro
Pier Federico CALIARI
Presidente Accademia Adrianea

Ore 16:00
Prolusioni
Franco PURINI presenta Paolo PORTOGHESI
Paolo PORTOGHESI presenta Franco PURINI

Ore 16:45
Cerimonia di consegna del
Piranesi Prix de Rome alla carriera

Ore 17:00
Lectio Magistralis
Paolo PORTOGHESI

Ore 17:45
Lectio Magistralis
Franco PURINI

Ore 18:30
Dibattito e conclusioni

Ore 18.45
Registrazione CHECK OUT dei partecipanti