IL PIRANESI PRIX DE ROME ALLA CARRIERA 2015 ASSEGNATO ALL’ARCHITETTO SVIZZERO BERNARD TSCHUMI
L’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma annunciano che il Piranesi Prix de Rome 2015, riconoscimento all’alta cultura classica in architettura, giunto alla quinta edizione, è stato assegnato all’architetto franco svizzero Bernard Tschumi, classe 1944.
La premiazione si svolgerà a Roma, Venerdì 20 Marzo 2015 alle ore 16,00 presso la Casa dell’Architettura Acquario Romano, con una cerimonia aperta al pubblico e riconosciuta con n. 3 crediti formativi. (Per il riconoscimento dei crediti è obbligatoria la registrazione online sul sito www.architettiroma.it/formazione)
In tale occasione – anticipata da due interventi di presentazione di Romolo Martemucci e Luca Basso Peressut – sarà tenuta da Bernard Tschumi una lectio magistralis in lingua inglese incentrata principalmente sulla realizzazione del Museo dell’Acropoli di Atene (2009), e sugli aspetti legati al rapporto tra teoria e progetto nella sua prestigiosa carriera professionale e accademica.
Bernard Tschumi è uno dei più importanti architetti del panorama internazionale al quale è riconosciuto un ruolo di particolare rilievo nel percorso storico dell’architettura contemporanea a partire dagli anni ottanta fino ad oggi. La sua opera di intellettuale architetto è sempre stata connotata dalla doppia vocazione letteraria e progettuale assieme. Come alcune altre figure che hanno dominato il dibattito architettonico dell’ultimo quarto di millennio, come Peter Eisenman e Aldo Rossi per esempio, Tschumi ha condotto una ricerca nei territori di quell’architettura critica che ha sempre rifiutato i rapporti causa effetto tra forma, funzione e rappresentazione. Integrando l’esperienza di saggista con quella di architetto capace di gestire incarichi di grande rilevanza, Tschumi ha sempre coltivato l’idea che l’architettura abbia un senso preciso nel processo di sviluppo della società.
Bernard Tschumi ha studiato a Parigi e presso l’Istituto Federale di Tecnologia (ETH) di Zurigo, in Svizzera, dove ha conseguito la laurea nel 1969. Ha insegnato presso l’Architectural Association di Londra (1970-1979), l’Architecture and Urban Studies di New York (1976), la Princeton University (1976 e 1980), e presso la Cooper Union (1981-1983). È stato preside della Graduate School of Architecture, Planning and Preservation della Columbia University di New York (1988-2003), ed è attualmente professore ordinario di architettura.
Formatosi a tutti gli effetti dentro la cultura del Sessantotto, e con una fiducia indissolubile nei confronti di un’architettura capace di intervenire sulle strutture politico-sociali, Tschumi era conosciuto innanzitutto come teorico quando, nel 1983, richiamò l’attenzione della critica verso il suo innovativo modo di fare architettura, vincendo il prestigioso concorso per il Parc de La Villette a Parigi.
Da allora, Tschumi ha costruito su di se’ una solida reputazione professionale basata su una pratica progettuale rivoluzionaria che lo ha portato a realizzare architetture di alto profilo come il nuovo Museo dell’Acropoli, il Le Fresnoy National Studio per le Arti Contemporanee; la sede Vacheron-Constantin, Il Richard E. Lindner Athletics Center presso l’Università di Cincinnati; due sale da concerto a Rouen e Limoges, e due Scuole di Architettura a Marne-la-Vallée, in Francia e a Miami, in Florida, nonché il recente Centro Archeologico e Museo di Alésia, tra gli altri progetti. Grandi progetti urbani recentemente realizzati o in esecuzione sotto la guida di Tschumi, comprendono piani generali a Pechino, Shenzhen, New York, Montreal, Chartres, Losanna, e Santo Domingo, con una nuova città per 40.000 abitanti. Attualmente in costruzione sono l’Hague Passage and Hotel in Olanda, una Filarmonica a Le Rosey, vicino a Ginevra, un ampliamento della sede per Vacheron-Constantin, e il rinnovamento e riprogettazione dello Zoo di Parigi.
Tschumi è stato premiato con il Grand Prix National d’Architecture nel 1996 e ha ricevuto premi dalla American Institute of Architects e dal National Endowment for the Arts. È membro del Collegio dei Fellows dell’American Institute of Architects ed è anche membro del Royal Institute of British Architects in Inghilterra, del Collège International de Philosophie e dell’Académie d’Architecture in Francia. In entrambe queste istituzioni gli è stato riconosciuto l’alto onore ed il grado di Ufficiale rispettivamente della Légion d’Honneur e dell’Ordre des Arts et des Lettres. Il museo dell’Acropoli di Atene, prima di ricevere il Piranesi Prix de Rome nel 2015, è stato premiato come finalista al Premio Mies Van Der Rohe nel 2011, e nello stesso anno, ha ricevuto il Premio d’Onore dall’AIA.
I molti libri dedicati agli scritti di Tschumi e alla sua pratica progettuale comprendono un’ampia monografia, intitolata Architecture Concepts: Red is Not a Colour (Rizzoli 2012), che narra la carriera di Tschumi dal 1970; la serie Event-Cities (MIT Press, 1994, 2000, 2005, e 2010); The Manhattan Transcripts (Academy Editions and St. Martin’s Press, 1981 and 1994); Architecture and Disjunction (MIT Press, 1994); e la monografia Tschumi (versione inglese per i tipi di Universe/Thames and Hudson, e versione italiana edita da Skirà nel 2003). Una serie di conversazioni con l’architetto è stato pubblicato da The Monacelli Press con il titolo Tschumi on Architecture (2006). Altre pubblicazioni recenti comprendono una biografia francese e inglese su Tschumi curata da Gilles de Bure e Il Nuovo Museo dell’Acropoli, edito da Skirà-Rizzoli.
In Italia, il primo progetto di Tschumi è il centro culturale ANIMA a Grottammare, commissionato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, elaborato dallo studio di New York insieme a un team di progettisti italiani coordinati dall’arch. Alfonso Giancotti.
Il lavoro di Tschumi è stato ampiamente esposto nei più importanti musei del mondo, come il Museum of Modern Art di New York, la Biennale di Venezia, il Netherlands Architecture Institute di Rotterdam, il Centro Pompidou di Parigi, e presso diverse gallerie d’arte negli Stati Uniti e in Europa.