Il Comitato Scientifico del Piranesi Prix de Rome, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori di Roma e provincia/Casa dell’Architettura e con il Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano hanno indicato Francesco Venezia per l’assegnazione del Piranesi Prix de Rome alla Carriera.
L’architetto napoletano ritirerà il prestigioso riconoscimento all’alta formazione classica in architettura, Venerdì 15 Marzo 2019 alla Casa dell’Architettura – Acquario Romano di Roma, dove offrirà una Lectio Magistralis nella quale ripercorrerà i momenti salienti della sua carriera professionale, cominciata nel 1971. La Lectio sarà anticipata da una prolusione tenuta dal Professor Francesco Dal Co, direttore della rivista di internazionale di architettura Casabella.
Lo annunciano congiuntamente il Presidente dell’Accademia Adrianea, Prof Pier Federico Caliari, il Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, Flavio Mangione, il Direttore del Piranesi Prix de Rome, Luca Basso Peressut, Federico Bucci, Pro Rettore del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, il Presidente della Commissione Cultura Casa dell’Architettura Prof. Luca Ribichini dopo ampio dibattito sulle candidature – avviato già dal mese di luglio scorso – con gli altri membri del Comitato Scientifico, i professori Emilio Faroldi, Livio Sacchi, Luigi Spinelli e Romolo Martemucci.
Dopo la laurea in Architettura conseguita nel 1970 presso l’Università di Napoli, Francesco Venezia, classe 1944, ha aperto il suo studio professionale nel 1971, svolgendo contemporaneamente attività di ricerca presso l’Istituto di Progettazione Architettonica della Facoltà di Architettura Federico II di Napoli.
Professore ordinario di composizione architettonica dal 1986 e Accademico di San Luca dal 1998, ha svolto la sua attività di docenza presso la Facoltà di Architettura di Genova, l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, la Sommerakademie di Berlino, il Politecnico Federale di Losanna, l’Università Harvard di Cambridge e l’Accademia di Architettura di Mendrisio, in parallelo con una intensa attività professionale e teorico editoriale.
Nel 2015 gli viene conferita la medaglia d’oro alla carriera dalla Triennale di Milano, Istituzione presso la quale aveva nel 1987 ricevuto l’incarico di rappresentare Napoli per la mostra “Le città immaginate. Un viaggio in Italia. Nove progetti per nove città”.
Assieme ai progetti di architettura, sviluppati anche in importanti contesti concorsuali, Francesco Venezia ha realizzato diverse opere e installazioni a carettare temporaneo, considerati esempi di eccellenza nel quadro disciplinare della progettazione di mostre e sistemazioni museali. Tra le sue opere più importanti: Piazza Marginale-Lancelotti a Lauro (1974–1976), Palazzo Di Lorenzo a Gibellina (1981–1987), Piccolo giardino a Gibellina (1984–1987), Biblioteca Universitaria e Polo Universitario Giuridico ed Economico ad Amiens (1993–1997), Laboratorio prove materiali dello IUAV a Mestre (1995–2002), Allestimento della mostra “Gli Etruschi” presso Palazzo Grassi a Venezia (2000), Spazi Ipogei nel Duomo di Caserta (2011-2014), Allestimento della mostra “Pompei e l’Europa. 1748-1943” presso il Salone della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e presso l’Anfiteatro degli Scavi Archeologici di Pompei (2015), Allestimento mostra “Mito e Natura” presso il Palazzo Reale di Milano (2015), Padiglione espositivo per il progetto “Arch and Art” presso il parco della Triennale di Milano (2016), Allestimento mostra “Pompei e L’Egitto” presso la Palestra Grande degli Scavi Archeologici di Pompei (2016).
Il suo pensiero e i suoi lavori sono descritti in numerose pubblicazioni tra le quali: La Torre d’Ombre o l’architettura delle apparenze reali (1978); Scritti brevi (1990); Francesco Venezia: le idee e le occasioni (2006); Francesco Venezia: che cosa è l’Architettura (2011)
Il nome e l’opera del maestro italiano costituiscono un nuovo importante capitolo nella storia del Piranesi Prix de Rome, che va ulteriormente ad arricchire un albo d’oro di altissimo profilo costellato da figure che hanno fatto dell’architettura contemporanea, il campo di applicazione privilegiato per una continua ricerca sull’essenza stessa dell’architettura e sui valori permanenti del classico nel complesso divenire e mutamento della realtà, da Rafael Moneo a David Chipperfield, da Peter Eisenman a Bernard Tschumi, da Yoshio Taniguchi a Eduardo Souto de Moura e Alberto Campo Baeza.