COMUNICATO STAMPA 31.08.2018
Si è conclusa, dopo un iter di sei mesi la Call Internazionale di Progettazione per la Grande Villa Adriana, il premio al merito scientifico organizzato nel quadro del Piranesi Prix de Rome 2018 dall’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia in partnership con l’Istituto Autonomo Villa Adriana – Villa d’Este del MiBACT e in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia.
Mercoledì 29 Agosto, presso la Casa dell’Architettura – Acquario Romano, si è svolta la presentazione pubblica dei ventuno progetti in concorso difronte alla Commissione Scientifica internazionale composta da Andrea Bruciati, storico e critico d’arte, direttore dell’Istituto Villa Adriana – Villa D’este; da Luigi Franciosini, ordinario di Progettazione Architettonica presso l’Università di Roma Tre e vincitore del Piranesi Prix de Rome 2016; Konstantinos Karanasos, architetto funzionario dell’Acropolis Restoration Service di Atene responsabile dei progetti di anastilosi dei Propilei; Fuensanta Nieto, socio fondatore di Nieto Sobejano Arquitectos e professore all’Universidad Europea de Madrid, vincitore del Piranesi Prix de Rome nel 2011; Giuseppe Proietti, sindaco di Tivoli, archeologo e già segretario generale del MiBACT, Giovanni Tortelli, socio fondatore di Tortelli e Frassoni Associati, vincitore del Piranesi Prix de Rome 2014; Alexander Schwarz, professore di Public Building and Design presso la Universität Stuttgart, co-direttore di David Chipperfield’s Architects Berlin e vincitore del Piranesi Prix de Rome 2016.
La Commissione Scientifica si è poi riunita ieri a Tivoli a Villa D’Este per il confronto finale in modalità palese dal quale è uscito vincitore del Piranesi Prix de Rome 2018 il progetto proposto dal Politecnico di Milano – Polo di Mantova Scuola Auic coordinato da Federico Bucci, Eduardo Souto de Moura e Angelo Lorenzi. Il secondo premio è stato attribuito all’Università Politecnica delle Marche – Università Leibniz di Hannover con il gruppo coordinato da Pierluigi Mondaini e il terzo premio è stato assegnato al gruppo Politecnico di Torino, coordinato da Paolo Mellano e João Nunes.
Altri riconoscimenti, in forma di menzione speciale e riconoscimento scientifico sono stati attribuiti a Fabio Fabbrizzi dell’Università di Firenze, a Angelo Torricelli e Gianluca Sortino del Politecnico di Milano, a Carmen Adriani e Valter Scelsi dell’Università di Genova, a Dario Alvarez Alvarez e Miguel Angel de la Iglesia dell’Università di Valladolid – LabPap e a Renato Rizzi dell’Istituto Universitario di Venezia.
Infine, grazie al voto della platea dei centoventi studenti partecipanti al Piranesi Prix de Rome Universitario, è stata attribuita una Menzione d’Onore promossa dall’Azienda Sharebot al gruppo dell’Escuela Tecnica di Architettura di Barcellona – Politecnico di Milano Scuola AUIC coordinato da Josep Mias, Valerio Tolve e Alice Bottelli.
Il coordinatore del gruppo vincitore, il Prof Federico Bucci, Prorettore del Polo di Mantova ha così commentato l’esito della Call “Qui ha vinto l’architettura, ha vinto il rapporto tra professione dell’architetto e università, con le scuole di architettura nazionali e internazionali. Tutto ciò è stato molto bello e ha motivato il grande impegno profuso dai gruppi che hanno partecipato. Vince l’idea, vince l’ottimismo del proporre, vincono le relazioni internazionali. Questo paese ha bisogno dell’architettura, ha bisogno di formare gli architetti, da qualsiasi parte essi provengano troveranno in Italia luoghi straordinari, meravigliosi e fragili al tempo stesso, dove è necessario fare cose utili per la cura del territorio. È una vittoria anche per gli organizzatori di questa iniziativa, che da tempo hanno a cuore la cura e la valorizzazione dei contesti storico-archeologici. È una vittoria dell’architettura e della bellezza, è una vittoria della storia, terreno irrinunciabile per il nostro cammino.”
Dal canto suo, il Presidente dell’Accademia Adrianea Pier Federico Caliari, co-curatore della Call assieme a Luca Basso Peressut, ha espresso “piena soddisfazione per il raggiungimento di alcuni risultati considerati significativi. Primo fra tutti la partecipazione ampia – diciotto atenei – con una qualità generale certamente apprezzabile e soluzioni progettuali di notevole interesse anche nei progetti non premiati. In secondo luogo la dimostrazione, esspressa dai progetti, che è possibile ripensare l’istituto della Buffer Zone Unesco a partire dal progetto di architettura alle diverse scale. Questo porta ad immaginere di poter proporre in sede ministeriale un nuovo strumento urbanistico specifico capace di affrontare concretamente i problemi generati dagli eccessi vincolistici nei territori fragili dei siti Unesco, anche in alternativa ai piani di gestione Unesco che si sono dimostrati palliativi tabellari. Torneremo su queste proposte e sugli esiti della Call in occasione della mostra dei progetti, che si terrà al Politecnico di Milano in primavera e sarà associata alla presentazione del volume, di imminente preparazione, che ne raccoglierà l’intero corpus scientifico”.